Saturday 29 December 2012

4 Giorni a NAPOLI: cosa fare + cosa vedere / 4 days in Naples - things to do + must-sees


Napoli - Il mio personalissimo itinerario turistico


Oggi vi parlo delle parti di Napoli (e dintorni) a cui sono più legata e che solitamente mostro alle persone che vogliono visitarla. Tempo necessario: ALMENO 4 giorni


Napoli ospita uno dei più grandi capolavori della scultura di tutti i tempi: il Cristo Velato. Fin dal ’700 viaggiatori più o meno illustri sono venuti a contemplare questo miracolo dell’arte, restandone sconcertati e rapiti. Tra i moltissimi estimatori si ricorda Antonio Canova, che durante il suo soggiorno napoletano provò ad acquistarlo e si tramanda dichiarasse in seguito che avrebbe dato dieci anni di vita pur di essere lo scultore di questo marmo incomparabile. Posto al centro della navata della Cappella Sansevero, il Cristo velato è una delle opere più note e suggestive al mondo. Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini. Tuttavia, Corradini morì nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del Cristo. Fu così che Raimondo di Sangro incaricò un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, di realizzare “una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua”.

Piazza del Gesù Nuovo è una delle piazze più importanti, famose e simbolo del centro storico di Napoli. La piazza, che deve il nome all'omonima chiesa ivi presente, è posizionata sul decumano inferiore e la sua posizione centrale rispetto al centro storico cittadino la pone a pochi passi da altri importanti luoghi storici, come via Toledo e piazza Dante, piazza Monteoliveto e piazza San Domenico Maggiore.
Sulla facciata della chiesa del Gesù Nuovo, è affissa la targa UNESCO con incisa la motivazione per la quale il centro storico di Napoli è divenuto patrimonio dell'umanità:
«Si tratta di una delle più antiche città d'Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di là dei confini di questa». (UNESCO)


Napoli ha una grande tradizione di teatro con Scarpetta, De Filippo, Viviani... e naturalmente il principe della risata Antonio De Curtis, in arte Totò. Nato nel rione Sanità nel 1898, Totò arriva alla ribaltà nazionale con spettacoli di varietà e di avanspettacolo e oltre ad aver realizzato innumerevoli film (quasi cento!), ha scritto anche diverse canzoni (tra cui la famosa Malafemmena) e poesie (da ricordare la 'A Livella).


Si ricorda il Teatro San Carlo, teatro lirico di Napoli. Affacciato su piazza Trieste e Trento, è uno fra i maggiori teatri d'Europa, nonché simbolo della città. È il più antico teatro d'opera in Europa ancora attivo, essendo stato fondato nel 1737, nonché uno dei più capienti teatri all'italiana della penisola. Può ospitare più di duemila spettatori e conta un'ampia platea. Data la sua dimensione e struttura, è stato il modello per molti teatri d'Europa. Il teatro, in linea con le altre grandi opere architettoniche del periodo, quali le grandi regge borboniche, fu il simbolo di una Napoli che rimarcava il suo status di grande capitale europea.


Napoli sotterranea è un complesso di cunicoli e cavità scavate nel tufo poste nel sottosuolo di Napoli; vi si trovano soprattutto innumerevoli forme di ambienti ed architetture classiche, greche e romane. Ogni epoca, dalla fondazione della Neapolis alle bombe della seconda guerra mondiale, ha lasciato traccia sulle mura di tufo giallo, pietra con cui la città è costruita. A quaranta metri di profondità sotto le vocianti e caratteristiche vie del centro storico di Napoli, si trova un mondo a parte, per molto ancora inesplorato, isolato nella sua quiete millenaria eppure strettamente collegato con la città. E’ il grembo di Napoli, da cui essa stessa è nata. Visitarlo significa compiere un viaggio nel tempo lungo duemila e quattrocento anni.
Di Napoli tutti apprezzano le eccezionali bellezze, la cultura e l’arte, ma pochi conoscono la storia del sottosuolo. Solo da qualche anno l’interesse dei napoletani si e’ indirizzato anche verso esso, pur se ancor oggi non se ne possiede una sufficiente conoscenza. L’opera dell’ Associazione Napoli Sotterranea è tutta tesa al recupero del sottosuolo e della sua valorizzazione. Il sottosuolo di Napoli è nato con la città e con essa è cresciuto ed oggi ci troviamo di fronte ad una vera e propria storia di Napoli sotterranea. I primi manufatti di scavi sotterranei risalgono a circa 5000 anni fa, quasi alla fine dell’era preistorica.


Successivamente i greci prelevarono grosse quantità di tufo per la costruzione di mura e templi e scavarono numerosi ambienti per creare una serie di ipogei funerari. E’ il caso della cava greca che lo speleologo Enzo Albertini, presidente della suddetta associazione, dopo anni di ricerche sotterranee, riportò alla luce, a circa 40 mt di profondità al di sotto del cimitero di Santa Maria del Pianto. Da tale cava i greci prelevarono tutto il materiale tufaceo per la costruione della Neapolis del IV sec a.c., lasciando sulle pareti monogrammi e graffiti identici a quelli ritrovati sulla cints muraria a piazza Bellini ed a via Foria. Continuarono i Romani che costruirono in epoca augustea un grandioso acquedotto e gallerie viarie: grotta di Cocceio e grotta di Seiano. Agli inizi del 1600 la città era talmente estesa che il vecchio acquedotto e le innumerevoli cisterne pluviali non riuscivano più a spegnere la sete. Fu così che nel 1629 un facoltoso nobile napoletano, il Carmignano, costruì un nuovo acquedotto.


Agli inizi del 1900 si cessò di scavare nel sottosuolo per l’approvigionamento idrico, abbandonando così una rete di cunicoli e cisterne di oltre 2 milioni di mq. che attraversava in lungo e in largo la città. Lo scoppio della seconda guerra mondiale ed i conseguenti bombardamenti ridiede importanza al sottosuolo, le cui gallerie vennero utilizzate come ricoveri antiaerei. Attualmente, parte di queste cavità non sono più raggiungibili perchè ostruite da detriti scaricati abusivamente da pozzi che collegavano strade e palazzi al sottosuolo, soffocandone così l’enorme interesse storico-culturale per la nostra città.


Piazza del Plebiscito è una piazza di Napoli posizionata a termine di via Toledo, non appena oltrepassata piazza Trieste e Trento. Ubicata nel cuore della città, con una superficie di circa 25 000 metri quadrati, qui si affacciano importanti edifici storici della città:
- Basilica di San Francesco di Paola
- Palazzo Reale
- Palazzo della Prefettura


La piazza del Plebiscito fu per secoli uno slargo irregolare, dove si svolgevano le feste popolari attorno alle cosiddette macchine da festa, che venivano periodicamente innalzate da grandi architetti. Solo dall'inizio del Seicento in poi fu gradatamente "regolarizzata", anche a causa della costruzione del nuovo Palazzo Reale, opera di Domenico Fontana. A questa graduale trasformazione si successero, dalla metà del Settecento in poi, degli interventi sempre più radicali, attuati dagli architetti che lavoravano sulla vicina residenza reale. Fu solo all'inizio dell'Ottocento, durante il periodo napoleonico, che la piazza cambiò completamente volto. Per ordine dei monarchi francesi, essa fu interamente ridisegnata e ripensata: furono demoliti i troppi edifici religiosi che ne limitavano lo spazio ed impedivano di inserirla al meglio nel contesto urbano circostante ed in luogo di essi vennero eretti palazzi di stato.


La basilica di San Francesco di Paola è tra le più caratteristiche e celebri chiese di Napoli; è situata al centro del lato curvo di piazza del Plebiscito, davanti al Palazzo Reale: si tratta della più importante chiesa italiana del periodo neoclassico.


Il Palazzo Reale di Napoli è una delle quattro residenze usate dalla casa reale dei Borboni di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie; le altre tre sono la reggia di Capodimonte sita a nord del centro storico, la reggia di Caserta e la reggia di Portici alle pendici del Vesuvio. Di dimensioni notevoli, il palazzo si affaccia maestoso sull'area monumentale di piazza del Plebiscito ed è circondato da altri importanti e imponenti edifici quali il palazzo Salerno, la basilica di san Francesco di Paola e il palazzo della Prefettura. Nel corso della sua storia, il palazzo divenne la residenza dei viceré spagnoli, poi di quelli austriaci e, in seguito, dei re di casa Borboni. Dopo l'Unità d'Italia fu nominata residenza napoletana dei sovrani di casa Savoia.


Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, è uno storico castello medievale e rinascimentale, nonché uno dei simboli della città di Napoli. Il castello domina la scenografica piazza Municipio ed è sede della Società napoletana di storia patria e del Comitato di Napoli dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano.


Il Castel dell'Ovo è il castello più antico della città di Napoli ed è uno degli elementi che spiccano maggiormente nel celebre panorama del Golfo. Si trova tra i quartieri di San Ferdinando e Chiaia, di fronte alla zona di Mergellina.
Il suo nome deriva da un'antica leggenda secondo la quale il poeta latino Virgilio - che nel medioevo era considerato anche un mago - nascose nelle segrete dell'edificio un uovo che mantenesse in piedi l'intera fortezza. La sua rottura avrebbe provocato non solo il crollo del castello, ma anche una serie di rovinose catastrofi alla città di Napoli.
Durante il XIV secolo, al tempo di Giovanna I, il castello subì ingenti danni a causa del crollo parziale dell'arco sul quale è poggiato e, per evitare che tra la popolazione si diffondesse il panico per le presunte future catastrofi che avrebbero colpito la città, la regina dovette giurare di aver sostituito l'uovo
A causa di diversi eventi che hanno in parte distrutto l'originario aspetto normanno e grazie ai successivi lavori di ricostruzione avvenuti durante il periodo angioino ed aragonese, la linea architettonica del castello mutò drasticamente fino a giungere allo stato in cui si presenta oggi.


Isola di Capri. Lussureggiante, straordinaria, dal clima mite. Di origine calcarea, Capri è l'isola mediterranea che ha visto nel tempo transitare intellettuali, artisti e scrittori, tutti rapiti dalla sua magica bellezza.
Un mix di storia, natura, mondanità, cultura, eventi, che qui si incontrano tutti i giorni e che hanno dato vita al Mito di Capri, un mito senza eguali nel mondo.


"Capri è un bocconcino minuscolo, ma squisito. Il fatto è che qui vedi subito, in un sol giorno, tanta di quella bellezza che ne rimani come ubriaco, inebetito, e non riesci a fare più nulla. Continui a guardarti intorno e a sorridere... Il Golfo di Napoli - e soprattutto Capri - è già bello e più profondo dell'amore e delle donne. In amore scopri subito tutto - qui non sai neppure se sia possibile scoprire tutto... Ho in testa un diavoletto allegro che balla la tarantella, e sono ubriaco anche senza vino" (Maksim Gor'kij)


Il monte Vesuvio è un vulcano esplosivo attivo (in stato di quiescenza dal 1944), situato in Campania, nel territorio dell'omonimo parco nazionale istituito nel 1995. È attualmente l'unico vulcano attivo di tutta l'Europa continentale. Nel 1997 il Vesuvio è stato eletto dall'Unesco (con il vicino Miglio d'Oro) tra le riserve mondiali della biosfera. Nel 2007 il Vesuvio è stato proposto alla selezione per eleggere le sette meraviglie del mondo naturale come Bellezza naturale italiana, non riuscendo però ad essere eletto dopo essere arrivato in finale.


La costiera sorrentina è il tratto di costa campana, situato a nord della penisola sorrentina, che si affaccia sul golfo di Napoli; è delimitato ad est da Sant'Agata sui Due Golfi, comune che funge da divisoria tra la costiera sorrentina e quella amalfitana e a nord-ovest da Castellammare di Stabia. È un tratto di costa famoso in tutto il mondo per la sua bellezza naturalistica, paesaggistica e gastronomica, nonché sede di importanti insediamenti turistici. Il tratto prende il nome dalla città di Sorrento, la città più rilevante della zona e nucleo centrale della costiera. Alle spalle dalla costiera insistono i monti Lattari e subito dopo di essa vi è invece la costiera amalfitana. La costiera sorrentina è nota anche per alcuni prodotti tipici, come il limoncello, liquore ottenuto dai limoni della zona di Sorrento o Capri, che si affaccia dirimpetto a Massa Lubrense, il provolone del Monaco DOP, la mozzarella di bufala campana DOP e tanti altri prodotti tipici. Sulla punta della costiera, infine, è presente l'area naturale Baia di Ieranto e l'area naturale marina protetta Punta Campanella. La costiera amalfitana è il tratto di costa campana, situato a sud della penisola sorrentina, che si affaccia sul golfo di Salerno; è delimitato ad ovest da Positano e ad est da Vietri sul Mare.
Considerato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO prende il nome dalla città di Amalfi, nucleo centrale della Costiera non solo geograficamente, ma anche storicamente. La costiera amalfitana è nota per la sua eterogeneità: ognuno dei paesi della Costiera ha il proprio carattere e le proprie tradizioni.


Posillipo è un luogo di rara bellezza, dove il panorama è l’emblema stesso di Napoli, dove il respiro sembra mutare la sua essenza e diventare estasi totale.
I napoletani tendono a considerare la zona come elitaria e privilegiata, la Napoli alta e perbene, distante dunque dai vicoli rumorosi, dal caos del centro storico e dalle crepe dei sobborghi antichi.
In realtà Posillipo è Napoli, perché è mare, è panorama, è oblio (il suo stesso nome, derivante dal greco Pausilypon, letteralmente significa "che fa cessare il dolore”): non è composta di un solo lato, ma è meravigliosa proprio perché contraddittoria e variegata.
La zona vanta diversi monumenti e località di interesse storico-artistico: il Parco Virgiliano (già Parco della Rimembranza); importanti ville sul mare come Villa Rosebery, residenza estiva del Presidente della Repubblica italiana; costruzioni romane (tra cui la villa di Publio Vedio Pollione) che permettevano, attraverso una galleria detta Grotta di Seiano, di raggiungere i porti romani di Pozzuoli, Portus Julius e Miseno.
Nel quartiere si stagliano edifici eleganti e signorili, discese a mare, costoni a strapiombo sull’acqua che lo rendono meta di turisti e sogno ambito per i napoletani.


Uno dei luoghi più belli di Posillipo è la chiesa di S. Antonio, raggiungibile attraverso le cosiddette “tredici rampe di S. Antonio”: il santuario si trova in uno dei luoghi più suggestivi della città partenopea, vera e propria cartolina, immagine di intenso splendore.
Anche in Omero ritroviamo Posillipo: è uno dei luoghi in cui Ulisse approda seguendo l’itinerario suggeritogli dalla maga Circe.
La zona, con le sue naturali bellezze, aveva il potere di lenire gli affanni dell’animo e di dare pace al cuore: dopo secoli pare che questa magia non sia mai mutata, e che davvero osservando il mare in un qualunque punto del quartiere, la mente si rilassi e lo spirito si distenda.


Piazza dei Martiri è una piazza di Napoli, situata nella zona storica della città nel quartiere Chiaia, a breve distanza dal lungomare.
Trovandosi in uno dei quartieri più ricchi della città, la piazza è considerata fra le più in. È dominata dall'obelisco della Vittoria, monumento dedicato a tutti i napoletani caduti per la libertà durante la storia partenopea. Intorno all'obelisco sorgono diversi palazzi monumentali, in particolare, Palazzo Partanna, al civico n. 58 e il Palazzo Calabritto al civico n. 30, che fu ristrutturato da Luigi Vanvitelli nella seconda metà del Settecento.


La rettilinea Via dei Mille -con i suoi prolungamenti via Vittoria Colonna (a monte) e via Filangieri (a valle)- si snoda nel cuore del quartiere Chiaia, ed ospita negozi eleganti, boutique e costruzioni signorili.
Queste strade furono aperte a cavallo tra '800 e '900, con la costruzione di interessanti edifici eclettici e liberty, opera di architetti di grido dell'epoca, quali il piacentino Giulio Ulisse Arata. La passeggiata può iniziare da piazza S.Caterina, nelle adiacenze di Via Chiaia e Piazza dei Martiri, dove inizia via Filangieri, animata dall'omonimo cinema e da negozi di prestigio. Un po' più avanti, il palazzo  Mannajuolo (1909-1911), con le sue particolari forme ellissoidali e le belle vetrate, chiude la strada, e fa angolo con le scenografiche rampe Francesco D'Andrea; una curva a sinistra segna l'inizio di via dei Mille, con la sua successione di palazzi signorili.


Si ricorda Palazzo Leonetti, sede dei consolati britannico e spagnolo. Poco più avanti, nella laterale via S. Pasquale, ha sede il Teatro Sancarluccio, sala storica nel panorama teatrale napoletano. Al termine della strada, si apre la scenografica Piazza Amedeo, centro dell'omonimo elegante Rione; qui si trova una stazione della Linea 2 della metropolitana, e poco più su, a via del Parco Margherita, la stazione di valle della Funicolare di Chiaia.


Il Parco Virgiliano è un parco panoramico che sorge nel quartiere Posillipo, a Napoli, da non confondere con il Parco Vergiliano a Piedigrotta, altrimenti detto Parco della tomba di Virgilio (contenente le spoglie del poeta Giacomo Leopardi ed il sepolcro del già citato poeta).
Vi si accede da Viale Virgilio, tramite un'entrata monumentale che conduce ad uno spiazzale nel quale campeggia una fontana di recente costruzione. Il Parco è caratterizzato da un sistema di terrazze che affacciano sul golfo concedendo ai turisti la possibilità di godere di un panorama che comprende le meraviglie principali del Golfo di Napoli altrimenti impossibili da vedere in altri punti panoramici della città. In un solo colpo d'occhio infatti, è possibile osservare le isole di Procida, Ischia e Capri, l'isolotto di Nisida, il golfo di Pozzuoli, i quartieri di Agnano, Fuorigrotta, Rione Traiano, Pianura, l'Eremo dei Camaldoli, il golfo di Bacoli, Monte di Procida, il Vesuvio, la costa vesuviana, la Penisola Sorrentina, la Baia di Trentaremi con i suoi resti archeologici ed il centro storico di Napoli.
Nel parco è presente anche un anfiteatro fatto costruire dai reali nell'Ottocento, dove si svolgono ancora alcuni spettacoli.


La città di Pompei ha origini antiche quanto quelle di Roma, la migrazione di abitanti della Valle del Sarno discendenti dai mitici Pelasgi formarono un primitivo insediamento la futura Pompei, ai piedi del Vesuvio: forse non un abitato vero e proprio, ma più probabilmente un piccolo agglomerato intorno al nodo commerciale che vedeva l'incrocio di tre importanti strade, ricalcate in piena epoca storica dalle vie provenienti da Cuma, Nola, Stabia e da Nuvkrinum. In quanto luogo di passaggio obbligatorio tra nord e sud, presto Pompei divenne una preda per i potenti stati confinanti, data la sua importanza come nodo viario e portuale. Nell'estate del 79 d.C. (I° anno di regno dell'imperatore Tito, cfr. Cassio Dione V) Pompei fu vittima di una forte eruzione del Vesuvio. La città fu sommersa da una pioggia di cenere e lapilli (e non di lava, come spesso si legge) che, salvo un intervallo di alcune ore, cadde ininterrotta fino a formare uno strato di oltre tre metri. Nell'area degli scavi archeologici è stata portata alla luce l'antica città romana distrutta tragicamente a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. L'improvvisa pioggia di cenere e lapilli e lo spesso strato di polvere che ne è risultato hanno cristallizzato nel tempo l'intera città e la sua tragedia preservandoli nei secoli. Riportata in superficie, è diventata il secondo sito archeologico più visitato al mondo. Nel 1997, l'UNESCO ha dichiarato Pompei Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Il Comitato ha deciso di iscrivere tale area sulla base dei criteri culturali considerando che gli straordinari reperti delle città di Pompei, Ercolano e delle città limitrofe, sepolte dall'eruzione del Vesuvio del 79, costituiscono una testimonianza completa e vivente della società e della vita quotidiana in un momento preciso del passato, e non trovano il loro equivalente in nessuna parte del mondo.

Via San Gregorio Armeno è una strada del centro storico di Napoli, celebre turisticamente per le botteghe artigiane di presepi. La strada risulta essere uno degli stenopoi tipici dell'architettura urbanistica greca che caratterizza tutto il centro antico di Napoli. In quanto stenopos (cardine nell'urbanistica romana), la via fungeva da collegamento tra le due decumani: la plateia maggiore (attuale via dei Tribunali, sede della pizzeria Sorbillo) e quella inferiore (odierna Spaccanapoli). Le due principali strade dell'allora Neapolis, erano dunque congiunte perpendicolarmente proprio da questa strada, all'altezza della Basilica di San Lorenzo Maggiore, dove vi sorgeva l'agorà.


Napoli è capitale di gastronomia: la pizza qui nacque in onore della Regina Margherita di Savoia utilizzando i colori bianco, rosso e verde che ricordavano il tricolore. Anche la mozzarella è una pietanza napoletana. Si dice che due delle migliori pizzerie di Napoli siano Da Michele, fondata nel 1870 e Sorbillo, fondata nel 1935. Attenzione perché di Sorbillo ce ne sono diversi. Il vero Sorbillo è al civico 32 - ve ne accorgerete subito dalla folla. C'è da attendere un'ora prima di entrare. Se infrasettimanale, potreste anche riuscire ad entrare dopo 40 minuti. La pizza è epica, vale tutti i 60 minuti di attesa. Stesso discorso vale per Da Michele:  l'attesa minima sono 30 minuti.


Un giorno di 400 anni fa (siamo nel ‘600) la suora addetta alla cucina si accorse che era avanzata un po’ di semola cotta nel latte. Buttarla, non se ne parlava proprio. Fu così che, ispirata dall’Alto, la cuoca ci buttò dentro un po’ di frutta secca, di zucchero e di liquore al limone. “Potrebbe essere un ripieno”, si disse. Ma cosa poteva metterci sopra e sotto? Preparò allora due sfoglie di pasta aggiungendovi sugna e vino bianco, e ci sistemò in mezzo il ripieno. Poi, siccome anche in un convento l’occhio vuole la sua parte, sollevò un po’ la sfoglia superiore, dandole la forma di  un cappuccio di monaco, e infornò il tutto. La Madre Superiora sulle prime fiutò il dolce appena sfornato, e subito dopo fiutò l’affare; con quest’invenzione benedetta (e ancor meglio fatta) si poteva far del bene sia ai contadini della zona, che alle casse del convento. (...) Pintauro da oste divenne pasticciere, e la sua osteria si convertì in un laboratorio dolciario. Pintauro non si limitò a diffondere la santarosa: la modificò, eliminando la crema pasticciera e l’amarena, e sopprimendo la protuberanza superiore a cappuccio di monaco. Era nata la sfogliatella, nella variante “frolla” e “riccia”. La sua varietà più famosa, la “riccia”, mantiene da allora la sua forma triangolare, a conchiglia, vagamente rococò (con una sola c, da non confondersi con il roccocò, altro famoso dolce napoletano). Oggi la sfogliatella si può assaggiare in tutte la pasticcerie di Napoli, con soddisfazione. Se si cerca l’eccellenza, presso la pasticceria Scaturchio (Spaccanapoli, in corrispondenza di piazza San Domenico Maggiore) potrete assaggiarne di ottime.



San Gennaro, patrono di Napoli, è il protagonista di una singolare manifestazione di santità e religiosità. Periodicamente il suo sangue, raccolto in un ampolla subito dopo il suo martirio nel III secolo, si scioglie, nell'ambito di un rito solenne presso il Duomo di Napoli. Gennaro, all'epoca del martirio, era vescovo di Benevento, non di Napoli.


La maschera locale è il famosissimo Pulcinella, che impersona il genio, l'estro, la furbizia e l'ingegnosità dei napoletani.



Fonti:
http://it.wikipedia.org/
http://images.google.it/
http://www.comuni-italiani.it/063/049/appunti/
La maggior parte delle foto e dei contenuti di questo post non sono di mia proprietà. Non ricordo di preciso tutti i siti da cui ho attinto descrizioni e immagini. Qualora qualcuno dei proprietari ne desiderasse la rimozione, mi contatti via e-mail. Grazie.

Wednesday 19 December 2012

MUA haul! (- 40%) > Opinioni sulla MUA

Ciao ragazze!

Ho approfittato del 40% di sconto sul sito della Makeup Academy e ho comprato un po' di cose per me e mamma:


12 Shade Undressed Palette undressed 1 £4.00
Brow Kit muabrowkit 1 £3.50
Extreme Felt Liner Black
extremefelteyeliner
Black
85MUALNR-black 1 £2.00
Glitter Eyeliner
glittereyeliner
Shade 10
85MUAGE10 1 £1.00
Glitter Eyeliner
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Shade 4
85MUAGE04 1 £1.00
Lip Liner
Lip Liner
Pink Me Up
liplinerpinkmeup 1 £1.00
Lip Liner
Lip Liner
Red Drama
liplinerreddrama 1 £1.00
Lip Liner
Lip Liner
Softly Lined
liplinersoftlylined 1 £1.00
Lipstick
lipstick
Shade 2
85MUALS02 1 £1.00
Lipstick
lipstick
Shade 3
85MUALS03 1 £1.00
Lipstick
lipstick
Shade 12
85MUALS12 1 £1.00
Lipstick
lipstick
Shade 13
85MUALS13 1 £1.00
Lipstick
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Shade 16 Nectar
85MUALS16 1 £1.00
Blush Perfection Cream Blusher
Cream Blusher
Dolly
creamblusherdolly 1 £2.00
Blusher
blusher_colour
Shade 3
85MUABL03 1 £1.00
Hide and Conceal Cover Up Stick
hideandconcealcoverup
Shade 1 - Light
85MUACS01 1 £1.00
Nail Varnish
nailpolish
Clear
clear 1 £1.00
Nail Constellation - Gemini constellationgemini 1 £3.00
E2 Eyeshadow Contour Brush e2brush 1 £1.95
E3 Blending and Shadow Brush e3brush 1 £1.95
Mystical Glitter Nails
Mystical Glitters
Seahorse
mysticalseahorse 1 £2.50
FREE - 5 Nail Quake Nail Varnish: Jailbreak, Shattered Ice, Quiver, Shiver, Broken Arrow 85MUANQP08F 1 £0.00 

Ad essere sincera, era il mio primo ordine MUA e non mi aspettavo dei buoni prodotti, visto il costo irrisorio. Parecchie cose costavano solo 0.74€, dato il 40% di sconto! Sembra nulla ma io ho risparmiato quasi 15€: non male! :-D
Ragazze, ho dovuto davvero ricredermi! I pennelli, i rossetti, le matite, gli ombretti, gli eyeliner glitterati, i blush e gli smalti sono fantastici!!!!! Avrei solo qualcosa da ridire sul correttore - non mi sembra che copra molto. Tra l'altro, ho anche sbagliato colore! Yeah!
Io ho ordinato il 10 dicembre alle 18.30 e ho ricevuto il pacco il 18 dicembre, quindi 6 giorni lavorativi.
Vi consiglio di dare una chance a questo brand perché, secondo me, ne vale davvero la pena! :-)
Vi lascio alle foto! Magari vi saranno utili a capire i colori perché sul sito non sono PER NIENTE chiari :-)


MUA lip liner pink me up, softly lined, red drama


MUA lipstick shade 13, 12, 2, 14, 3


MUA lipstick shade 13, 12, 2, 14, 3


MUA glitter and felt eyeliner; Nail constellation Gemini

MUA Clear, Mystical Glitter Nails (Seahorse) = Chanel  Peridot, 
anche se dalla foto non sembra :-D
MUA Nail Quake Nail Varnish Jailbreak, Shattered Ice, Quiver, Shiver, Broken Arrow
MUA brow kit


E2 Eyeshadow Contour Brush; E3 Blending and shadow brush
(STUPENDI! Non perdono un pelo e sono morbidissimi!)
MUA Undressed Palette = Urban Decay Naked Palette = Sleek Storm Palette

MUA Blush Perfection Cream Blusher _ Dolly

MUA blusher shade 3

Wednesday 7 November 2012

Review > Hydro-siero uniformante Collistar. Pelle Perfetta 24H


Ciao ragazze! :-)

Devo assolutamente parlarvi di un prodotto che mi ha rapito il cuore...!!!! 

È lui, l'Hydro-Siero Uniformante Collistar!!!!


(ovvero un altro dei tre campioncini Collistar gentilmente offertomi dalla commessa della profumeria, haha!!)  

Anche questo finisce dritto dritto nella lista degli auto-regali natalizi :-D 

Ho prosciugato il mio campioncino nel giro di tre giorni perché lo A D O R O!!!!! È pazzesco, ragazze! 


1. Profuma TROPPO

2. Mi sembra di avere la pelle più liscia di quella di un bambino, distende la grana della pelle e le piccole imperfezioni in modo sorprendente

3. L'incarnato risulta luminosissimo

4. Rende ancora più facile l'applicazione del fondotinta

Io non so per quale legge della chimica la pelle al tatto risulta fantastica. 

Il sito dice:
I ricercatori Collistar hanno creato Hydro-Uniforming Complex™. Ottenuto associando specifici fito estratti uniformanti all’acido oleanolico, principio attivo delle foglie d’olivo, questo complesso svolge una doppia funzione: idrata e nello stesso tempo affina e regolarizza la grana della pelle, minimizzando pori dilatati e piccole imperfezioni cutanee. Senza parabeni.
Non ho mai provato dei primer viso perché al mattino sono sempre di corsa (!!) e perché la mia pelle è tendenzialmente secca, solo sulla fronte e sul naso è un po' mista, quindi non ho mai avuto bisogno di qualcosa che non mi rendesse lucida. Ma, non so, credo che questo siero funzioni tipo primer perché il trucco nel giro di 9h non si è mosso di un centimetro, questa è una foto scattata al mio rientro. Era praticamente identico a quando sono uscita di casa! O_o Notevole!! E soprattutto sentivo la pelle ancora idratata, nonostante la giornataccia di pioggia e vento! 

Se qualcuna di voi volesse studiarne l'inci, ve lo mostro di seguito. Io non sono un'esperta ma non mi è sembrato affatto male!



  • Quantità: 55ml / 35ml (ed. limitata)
  • Prezzo: 30€ / 16€
  • Pro:  troppi (vedi sopra)
  • Contro: nessuno
  • Voto: 10/10

Alla prossima!


Roby

Sunday 4 November 2012

Recensione TALASSO-SCRUB TERMOATTIVO - COLLISTAR

Ciao ragazze!! :-)

Parlando di Collistar mi sono ricordata di un altro prodotto fantastico che utilizzo da un paio d'anni nei mesi estivi: il famosissimo Talasso-Scrub Termoattivo.

Che dire di questo prodotto? Partiamo dalla cosa più favolosa: IL PROFUMO!!!!!! Ha un odore inebriante, stupendo, bello da provocare dipendenza!! In genere lo utilizzo nei mesi che precedono la prova bikini per liberarmi dell'odiosissima cellulite sull'esterno coscia. Abbinato ad un buon trattamento anticellulite, i risultati li dà - GARANTITO. La scorsa estate l'ho utilizzato insieme alla crema anticellulite Fitocose - Crema Fango Effetto Freddo (16€, 500g) ma non ha dato grandi risultati. L'altro anno l'ho utilizzato insieme a Roc Retinol Anti-Cellulite (20€, 150ml, in farmacia) ed i risultati si sono visti. 
In generale, credo che il Talasso-Scrub Termoattivo Collistar aiuti molto a far penetrare nella pelle i principi attivi dei trattamenti anticellulite che applicherete dopo la doccia. Costicchia ma quei soldi li vale tutti!

  • Quantità: 700g
  • Prezzo: varia molto. Sephora lo vende a circa 45€ ma io preferisco acquistarlo in una profumeria normalissima e arrivo a pagarlo anche 32€.
  • Pro: ottimo coadiuvante nei trattamenti anticellulite, profumo divino e persistente, pelle morbidissima.
  • Contro: subito dopo lo scrub la pelle risulta molto arrossata ma il rossore va via dopo circa 30 minuti.
Voi avete avuto modo di provare il Superconcentrato Notturno Anticellulite Collistar o il Siero Intensivo Anticellulite Collistar? 

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Roberta